Misty (2019) – recensione

Misty (Autore: Florian Fay, illustratore:Felix Kindelán, edito da Helvetiq nel 2019)

La Helvetiq è conosciuta per produrre (anche) pocket games economici. Infatti Misty è composto da 54 carte e tre libretti istruzioni per un totale di sei lingue, italiano compreso; comunque è un titolo totalmente indipendente dalla lingua.

Gioco

Mentre scarabocchiamo sui vetri appannati i disegni prendono vita, questa è la suggestiva e particolare ambientazione del gioco; da qui il titolo: “Appannato”.

Misty è basato sulla meccanica del Draft: cioè scegliamo, qui tutti contemporaneamente,  una carta e passiamo tutte le rimanenti all’avversario; quando tutti hanno scelto si attivano gli effetti di quella giocata. Qui il video di Recensioni Minute su cosa vuol dire Draft.

In Misty si inizia con sei carte. I turni si susseguono fino a quando non finiscono le carte in mano. Ora si fa una seconda fase, quindi ogni giocatore gioca dodici carte.

In Misty si costruisce la propria finestra che dovrà essere un rettangolo 4×3 o 3×4. Così come avviene in Kingdomino bisogna rimanere in questa “gabbia”.

Le azioni delle carte sono autoesplicative: come nella foto, la foglia andrà verso il basso rispetto a dove è posizionata nell’immagine. L’unica da spiegare è il mostro, quello sulla scatola, che, se in gioco, appena attivata una carta-freccia, mangia il fiore. 

 

Punteggio

Lo scopo del gioco è fare più punti degli altri. Di base ogni vetro occupato fa un punto, mentre gli spazi vuoti e due carte sovrapposte, in quanto sfocature, non danno punti. Due sorrisi affiancati danno tre punti in totale, mentre un fiore ne dà due.

Aspetto e materiali

La scatola supercompatta, le carte con questa forma inusuale e le illustrazioni semplici, ma efficaci, rendono il gioco accattivante dal punto di vista estetico. Le carte sono di buona qualità; comunque visto che andranno mischiate, le bustine sarebbero indicate, ma il formato non standard rende difficilissimo imbustarle.

 

Considerazioni 

Il gioco punta sull’essenzialità e semplicità delle regole. Lo si spiega e intavola velocemente visto che dura 15/20 minuti. Ritengo Misty un introduttivo alla meccanica del draft alla pari di Sushi Go, anche grazie ad un aspetto minimale, ma d’impatto.

La semplicità estrema lo rende quindi un gioco “family”. Ciò non toglie che sia un titolo molto tattico visto che di volta in volta dovremo ricavare il meglio dalle nostre scelte. Infatti Misty non è banale perché dovremo creare piccole “combo” o cercare di evitare effetti negativi dell’attivazione della carte, come ad esempio il mostro mangia fiori. In quanto draft c’è anche un minimo di pianificazione visto che possiamo cercare di prevedere le carte che gli altri ci lasceranno e agire di conseguenza. Inoltre per la struttura stessa del gioco i punteggi finali saranno tendenzialmente molto vicini, quindi le partite sono aperte fino all’ultimo.

Misty è l’esempio di filler (argomento trattato qui), cioè un gioco veloce, non complicato e spesso non costoso, come in questo caso.

 

Per approfondire qui l’intervista dell’autore (in inglese) sul sito dell’editore; mentre qui e qui le recensioni di Kariba e Colorfox su Geek.pizza.

 

Marco C

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